Il sacrificio del capitano Salvatore Valerio, ottant’anni dopo

Eroe della battaglia di Valdiola, un ricordo di quel 24 marzo 1944.

Pubblicato il 27 Marzo 2024

C’è ancora la neve all’ombra del San Vicino, al valico del monte Pagliano, quel 24 marzo 1944.

È notte fonda quando i bengala, da Camerino, illuminano la strada per Braccano; quando tedeschi e fascisti arrivano e trucidano, tra gli altri, Don Enrico Pocognoni, parroco della Resistenza. A nulla servono le campane sciolte, quell’ultimo gesto del sacerdote per avvertire i compagni dell’imminente pericolo: i nazifascisti trovano la postazione di Roti sguarnita, o comunque impreparata a un rastrellamento di quella portata, e cade spianando la strada verso il valico. Verso Valdiola, verso il comando del Battaglione Mario, vero obiettivo dell’operazione.

Salvatore Valerio

Salvatore Valerio

È notte fonda quando arriva la staffetta a Valdiola, da Roti, a portare brutte notizie. Mario Depangher sgancia un contingente di uomini al comando del capitano Salvatore Valerio, per cercare di rallentare l’avanzata tedesca lassù, prima del valico, dove il territorio è ancora favorevole. Invia Valerio, militare con esperienza di cui si fida, per guadagnare un po’ di tempo, necessario a lasciare la base e riorganizzarsi, costruire una controffensiva o almeno salvare il salvabile. Non sa che i tedeschi sono in duemila, armati fino ai denti, e loro nemmeno in duecento. Non sa che i tedeschi sono già sul valico, e quando arriva il capitano con i suoi stanno già scendendo verso Valdiola.
Avere la meglio in quelle condizioni non è possibile. Sopravvivere, in realtà, in quelle condizioni, non è possibile. Valerio rimanda indietro i suoi uomini, che aiutino a Valdiola nell’impari battaglia; resta solo, protetto dal muretto di una capanna di pastori, a fronteggiare un esercito.
Erano saliti con poche armi e scarse munizioni, non si aspettavano uno scontro di quell’entità. Terminati i proiettili, il capitano esce allo scoperto, scaglia l’arma inerte contro i nemici e si lancia a mani nude contro i tedeschi finché le forze lo sorreggono. La neve si sporca del suo sangue.

* * *

Il gesto eroico del capitano Salvatore Valerio salvò il Battaglione che poi, con duecento uomini, sconfisse un esercito di duemila soldati. Il capitano Salvatore Valerio, Medaglia d’oro al valore militare, aveva 37 anni, e una figlia piccola, allora. Maria Pia Valerio. Il 24 marzo di ottant’anni dopo ho avuto l’occasione di accompagnarla fin lassù, sulla vetta di quel monte dove Sanseverino, Matelica e Gagliole si toccano. Di raccontarle quella storia, di fronte al cippo che ricorda il sacrificio di suo padre.

O STRANIERO
CHE PASSI PER LA VIA
ATTENDI E ANNUNCIA
CHE QUI GIACCIO OBBEDIENTE PER LE SORTI D’ITALIA
E DE L’UMANE GENTI

IN MEMORIA DEL SACRIFICIO DEL CAP. VALERIO SALVATORE
NATO A NAPOLI IL 23.9.1907
CADUTO SU QUESTO SUOLO IL 24.3.1944
NELLA LOTTA CONTRO IL NAZI-FASCISMO

salvatore valerio



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