Re:Azione è una risposta. Una risposta alla crisi, come ovvio, ma non solo. E’ una posizione ferma per non lasciare che il degenerare della situazione abbia il sopravvento, un gesto carico di simboli che restituisca speranza alla rassegnazione stagnante.
Re: è il prefisso mutuato dai sistemi di posta elettronica per marcare un messaggio come risposto. Azione è l’oggetto del messaggio. Il nostro essere ancora al nostro posto, resistendo alla mediocrità, per il quarto anno, a costruire un evento di arte, musica, gente, produzioni e design – un’alternativa, insomma, in una realtà come quella settempedana decisamente povera in materia – è il messaggio di Fast Forward 2013.
Re:Azione è una sintesi. Dopo quattro anni Fast Forward – associazione che ha il promuovere azioni come ragione sociale – si guarda indietro e tira le somme: partiti con un passo doppio per la prima edizione (Avanzamento veloce, 2010) e sfondati gli obiettivi per guardare oltre (SenzaConFine, 2011), ci siamo fermati a riflettere ponendoci domande sul nostro operato (La fine?, 2012). La fine è importante, ma non è ancora il suo momento. Per il 2013 rispondiamo reagendo. Rispondiamo recuperando ogni esperienza capitalizzata e facendo leva sulla nostra forza – l’associazione: le competenze, le culture, l’immaginazione e il confronto che mette assieme – per creare qualcosa di più e di diverso dal già visto.
Re:Azione è una dimostrazione. Sappiamo quanto è dura costruire qualcosa, nella nostra come in ogni dimensione. Quanti sacrifici costi, in termini di tempo e denaro, organizzare quelle poche ore che ogni anno, a settembre, a San Severino Marche, sono il frutto di mesi di lavoro. Quanto frustrante sia scontrarsi contro porte chiuse – siano esse ignoranza o pregiudizio o impossibilità effettiva – e convivere con difficoltà economiche. Abbandonare progetti perché senza copertura o dimenticare idee perché prive di supporti.
Ma sappiamo anche quanta soddisfazione restituisca il coinvolgere le intelligenze altrui, quanto complimenti e suggerimenti ci spingano a migliorare, quanto la città – e non è opinione solo nostra, le istituzioni possono confermare – dove siamo intervenuti sia migliorata.
Sappiamo che quattro anni fa abbiamo sviluppato un’idea semplice per puro divertimento o poco più e oggi gestiamo una situazione complessa che muove diverse centinaia di persone in un evento che altri comuni ci invidiano, teniamo in piedi un’associazione che mette in relazione estrazioni e professionalità e sensibilità diverse generando una risposta che ha convinto anche i pubblici più scettici sul fatto che a San Severino si potesse produrre qualcosa di buono per i giovani.
Ecco perché siamo ancora qui. Ecco il perché della nostra reazione: impedire che questo patrimonio vada perduto. Siamo noi – noi evento, noi Fast Forward, noi San Severino che c’ha creduto e ci sostiene – la reazione alla negatività che troppo spesso sembra l’unica via d’uscita a contesti critici.
Siamo la dimostrazione che reagire si può. Che reagire è necessario.
FFWD, Sanseverino Marche, 14 settembre 2013
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